Due righe sul 12 maggio NOINVALSI – Omologare È reprimere. Reprimere per omologare.

12MAGGIO

Pubblicato su TUTTOSBAGLIATO n. 0 (maggio 2016)

 

Il 12 maggio siamo scesi in piazza per boicottare i test INVALSI. In diverse scuole, oltre al clima di repressione e controllo che prosegue ininterrotto e trasversale in tutte le scuole dall’inizio dell’anno, i presidi hanno preso iniziative per tentare di ostacolare il boicottaggio. Ad esempio, al Marco Polo (Linguistico e ITC) il preside ha minacciato alcuni studenti di “alzar loro le mani” se avessero boicottato le prove, uno studente dello SMAB si è “messo in mezzo” e pochi giorni dopo è stato sospeso; al De Nittis alcuni studenti nei giorni precedenti la manifestazione e anche quella stessa mattina sono stati minacciati di vedersi abbassare il voto di condotta se non fossero entrati regolarmente in classe. I test sono stati comunque boicottati in numerosissime scuole nonostante i tentativi di intimidire gli studenti, portati avanti anche dagli stessi professori.

I docenti ancora una volta non hanno voluto riconoscere il fatto che siamo sotto lo stesso schiaffo, vinti chi dal ricatto del lavoro chi da una sincera fede nei metodi repressivi, e si sono fatti strumenti di questa strategia repressiva. Le parole che più spesso ci siamo sentiti dire è che scendevamo in piazza perché siamo “nullafacenti”, dato estrapolato principalmente sulla base del rendimento scolastico. I test INVALSI sono il prototipo della scuola verso cui stiamo andando: una scuola che si limita a far accumulare nozioni agli studenti per spingerli verso dinamiche di semplice problem solving (con soluzioni prestabilite) senza possibilità concesse allo spirito critico per svilupparsi. Sono il prototipo di una scuola che lascia indietro chi è in difficoltà, che pretende l’eccellenza e la pretende rigidamente irreggimentata.

Il corteo si è mosso da piazza Umberto dopo aver deciso il cambio di destinazione a causa della pioggia: invece che a Parco 2 Giugno, l’arrivo del corteo è stato spostato in Ex Caserma Liberata. Il percorso del corteo passava davanti alla sede barese di Forza Nuova, il pub “Il Covo del Klan”, che è stato sanzionato con lanci di uova. Nel frattempo al De Nittis – Pascali (Artistico) mentre noi eravamo in piazza è stato convocato un consiglio di classe straordinario al fine di sanzionare gli studenti e le studentesse che hanno preso parte alla manifestazione. Appresa la notizia al termine del corteo, ci siamo diretti verso il liceo artistico e lì ci siamo riuniti in presidio per protestare contro l’ennesima mossa repressiva della presidenza. La preside Irma D’Ambrosio aumenta ancora il peso della repressione e dei ricatti verso chi si sposta dall’immaginario di “studente modello” o s’impegna per creare una scuola e una società differenti, rifiutando con loro ogni forma di dialogo e svuotando quelle ufficiali di ogni significato reale o presunto.

Il consiglio del 12 è stato annullato, ma non è detta l’ultima parola. Quando gli studenti medi SI ORGANIZZANO, dentro e fuori le scuole, sanno che devono far fronte alle minacce, ai provvedimenti, e allo sminuire costante da parte dei docenti di tutto ciò che dicono. Agli studenti queste minacce pesano nella vita di tutti i giorni, nei rapporti sociali e nella vita scolastica. Nonostante ciò, noi continuiamo a scendere in piazza perché le nostre ragioni sono più grandi delle loro minacce, e soprattutto perché (e i fatti avvenuti al De Nittis il 12 lo dimostrano) SOLO LA LOTTA PAGA.

Stiamo organizzando il presidio per la data in cui sarà fissato il consiglio di classe del De Nittis, che appena sapremo renderemo nota. Ci rivediamo nelle scuole, nelle strade, nelle piazze a far sentire le nostre voci, contro ogni repressione!

 

Coordinamento SMAB – Studenti Medi Autorganizzati Bari